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IL VIAGGIO SOSTENIBILE DI PROJECT KUNE INTORNO AL MONDO

Di Erika dello Storto
30/08/2023

Ho il piacere di parlare al telefono con Tommaso Farina in un pomeriggio di inizio agosto, mentre lui e Adrian Lafuente sono impegnati a camminare lungo una strada di Oslo.

Da questa telefonata nasce un’interessantissima conversazione di più di 40 minuti, che mi porta dritta dentro al cuore del progetto. Mi fa capire che cos’è Project Kune, qual è la mission di Tommaso e Adrian e cosa si cela dietro a ciò che poi raccontano su @project_kune, all’interno dei vari canali social.

Qui di seguito vi racconto il viaggio sostenibile che li occuperà per i prossimi due anni, sebbene le mie parole non siano sufficienti per far percepire il tono appassionato ed entusiasta di Tommaso durante la nostra telefonata.


Che cos'è Project Kune?

Project Kune è un’idea e successivamente un progetto che ha come obiettivo quello di scoprire aziende, start-up, università e organizzazioni intorno al mondo per dimostrare che in realtà sì, vivere in maniera più sostenibile è effettivamente possibile.

Tommaso Farina e Adrian Lafuente di Project Kune durante una camminata in un bosco


Tommaso e Adrian mi confidano che già dopo qualche mese di viaggio l’impressione è che il tempo sia volato, ma che sia anche ricco di tutti i luoghi e di tutte le persone che hanno incontrato in questi primi mesi.

Finora, infatti, sono stati in Francia, Belgio, Olanda, Danimarca, Svezia e infine Norvegia. Durante questo periodo hanno già iniziato a documentare i luoghi e le iniziative sostenibili incontrate durante il percorso, sebbene Project Kune non si soffermi solo su questo.

«Non vogliamo semplicemente documentare le iniziative che incontriamo durante il nostro viaggio – mi spiega Tommaso – quello che davvero ci interessa è conoscere a fondo le persone, capire in che modo le loro attività siano sostenibili e come possano davvero fare la differenza. Non vogliamo documentare e basta, ma portare avanti un lavoro più profondo».

I valori che guidano questa scelta sono anche quelli alla base del viaggio sostenibile di Tommaso e Adrian, partiti ufficialmente il 5 giugno 2023 in occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente.


Che vuol dire viaggiare in modo sostenibile?

Significa soprattutto impegnarsi in maniera consapevole in un viaggio che ha come obiettivi sia la conoscenza e interazione con le culture locali, sia la riduzione dell’impatto ambientale del viaggio stesso.

Tommaso e Adrian durante Project Kune scelgono di mangiare locale e principalmente vegetariano, prestano attenzione ai prodotti che consumano e al proprio budget (32.000 complessivi per i due anni di viaggio) e scelgono di viaggiare unicamente tramite autobus, treno, barca e autostop, evitando in ogni modo di prendere aerei.

Tommaso Farina di Project Kune seduto fuori dalla sua tenda

«Per esempio, una tappa del nostro viaggio sostenibile sono le Isole Canarie verso metà ottobre, visto che da lì partono moltissime imbarcazioni dirette verso il Sud-America. L’ideale sarebbe partire in barca a vela, così da essere pienamente coerenti con la nostra missione.

Dobbiamo partire proprio in quel periodo perché ci sono gli Alisei, venti favorevoli per la traversata dell’Oceano in barca a vela, in un tempo massimo di 4-5 settimane. L’obiettivo sarebbe trovare un’imbarcazione che abbia bisogno di manodopera e partire insieme».


Com'è nata l'idea di un viaggio sostenibile?

Tommaso inizia a raccontarmi: «L’idea iniziale per questo viaggio sostenibile ci è venuta nell’ottobre del 2021, mentre eravamo entrambi impegnati a studiare Global Business and Sustainability in Olanda. L’idea è iniziata a diventare concreta durante uno scambio post-laurea in Marocco, in particolare tra settembre e dicembre 2022.

«Tutta la parte successiva di organizzazione e pianificazione l’abbiamo gestita interamente a distanza, io da Scanno in Italia e Adrian da La Alberca, in Spagna. Posso dire che organizzare tutto stando lontani non è stato affatto facile».

Gli obiettivi che Adrian Lafuente e Tommaso Farina si sono posti superano, tuttavia, qualsiasi difficoltà iniziale dato che puntano a scoprire, condividere e sensibilizzare, affinché i temi legati alla sostenibilità diventino sempre più accessibili e chiari per tutti.

E questo non può che essere fatto kune, ovvero “insieme”, secondo la traduzione della parola dall’esperanto. Stringendoci tutti intorno a una missione comune e ricordandoci che possiamo sempre, anche nel nostro piccolo, dare un contributo concreto a ciò in cui crediamo.


E quando il viaggio sostenibile si fa duro...

Scegliere di partire per un viaggio dall’itinerario così complesso è una scelta più che sfidante. Quali possono essere le complessità che si incontrano durante un percorso simile?

Perché si sa, quando vediamo qualcuno raggiungere i propri obiettivi, l’impressione che si ha come osservatori esterni è che sia tutto molto più semplice e lineare di quello che poi realmente è.
In realtà, le difficoltà da superare sono più di quelle che possiamo immaginare.

È solamente parlandone che sdoganiamo il mito in base al quale tutto debba andare necessariamente secondo i piani previsti, affinché il nostro progetto meriti di essere portato avanti.

Per questo motivo ci ho tenuto particolarmente a chiedere a Tommaso e Adrian se avessero voglia di condividere alcune delle difficoltà incontrate durante le prime tappe di questo viaggio sostenibile, che indicativamente terminerà a giugno del 2025.


Equilibrio tra tecnologia e natura

«Sia io che Adrian non eravamo per niente presenti sui social prima di questo viaggio, e questa è stata effettivamente una sfida molto impegnativa per Project Kune. C’è tantissimo lavoro, anche solo dietro a un Reel di un minuto e mezzo. E a fine giornata non sempre è semplice bilanciare la creazione di contenuti con le attività che comunque facciamo nel territorio».

Mi racconta che ci sono ovviamente difficoltà legate al viaggio di per sé, come i momenti in cui non vengono presi in autostop o quelli in cui non hanno acqua a sufficienza durante le camminate. Tuttavia, l’impegno maggiore è posto nel trovare un equilibrio tra tecnologia e natura.

foto che rappresenta la sostenibilità ambientale di Project Kune e il suo rapporto con la natura

«Goderci il viaggio e staccare dalla tecnologia è fondamentale, ma questa avrà sempre un ruolo chiave in ciò che facciamo. Sia per l’obiettivo che ci siamo posti di sensibilizzare e condividere le iniziative sostenibili che incontriamo, sia per l’obiettivo di costruirci con il tempo una community forte che creda in noi e nel nostro viaggio. Tutto il supporto che riceviamo è fondamentale: avere una community forte sui social ci aiuterà ad avere un impatto sempre maggiore.».


Qual è l'obiettivo più grande per Project Kune?

Tommaso e Adrian con il loro viaggio sostenibile intorno al mondo puntano a dimostrare come la sostenibilità non debba essere orientata solamente al futuro, ma che si possa applicare già nel presente, nella vita quotidiana.

Nel concreto, l’obiettivo più grande è riuscire a far sì che quante più persone possibili decidano di ispirarsi e di riprodurre i modelli di sostenibilità raccontati da Project Kune nel corso dei due anni di viaggio.

«Ovviamente questo vorrebbe dire creare una sorta di banca dati delle iniziative sostenibili che incontriamo, a cui le persone possano accedere per vedere come in un determinato paese venga gestita una determinata problematica. Lo scopo ultimo ovviamente rimane quello di incontrare le persone e conoscere a fondo le loro iniziative, non semplicemente di mapparle. Questo perché vogliamo evitare in maniera assoluta il greenwashing».


Come supportare il viaggio sostenibile di Tommaso e Adrian

Non potevo non concludere la telefonata chiedendo a Tommaso e Adrian quale fosse il modo migliore per supportare il loro viaggio sostenibile alla ricerca di iniziative che possano avere un impatto sul pianeta e sulle persone.

Allo stesso modo, non posso non concludere se non con le parole di Tommaso, che racchiudono in breve tutto lo spirito di Project Kune.

«Un altro degli scopi fondamentali di questo viaggio è far capire che c’è tanta bontà e generosità nelle persone. Anche per questo il progetto di chiama Project Kune, dato che kune in esperanto vuol dire “insieme” e noi questo viaggio lo immaginiamo appunto come un progetto da portare avanti insieme. Per questo siamo immensamente grati nei confronti di chiunque voglia darci uno spunto per un’iniziativa, offrirci un posto letto o un pasto caldo nella propria città o per chiunque voglia supportarci tramite i nostri canali social e il crowdfunding».

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